Media Valle del Serchio
Discendendo da nord verso la pianura raggiungiamo la Media Valle, stretta fra i dolci e verdi rilievi appenninici ed i contrafforti rocciosi delle Apuane e costituita dalle due vallate del medio corso del fiume Serchio e dal torrente Lima collegate alla Garfagnana dalla SS. 445 e dalla Provinciale che prosegue fino a Lucca parallelamente alla SS. 12 (dell'Abetone). Bella e inaccessibile, misteriosa e solare, prende il nome dal fiume che l’attraversa in tutta la sua lunghezza e nelle cui acque confluiscono mille torrenti che danno origine a profonde gole. ?uesta terra, che per la propria posizione strategica fu oggetto di continue e terribili invasioni, era abitata nel III sec. a.c da un piccolo ma forte popolo di cacciatori e pastori: i Liguri Apuani.
Fieri della loro libertà seppero resistere agli attacchi dei più grandi eserciti, fino a che nel 179 a.c i Romani riuscirono a conquistare il territorio, deportando gli abitanti nel Sannio.
Dopo i Romani fu un susseguirsi di dominazioni, dai longobardi ai lucchesi, dai fiorentini agli estensi; aspetto, questo, che si evidenzia nelle differenze storico-architettoniche dei diversi insediamenti. Barga, ad esempio, raggiungibile da Lucca percorrendo la via Lodovica o la Statale del Brennero, costeggiando ambo le rive del fiume Serchio, per circa 40 km, si presenta come una cittadina prettamente fiorentina, ricca e famosa per le sue botteghe artigiane. Ha una posizione collinare, rispetto alla piana alluvionale, e in tempi passati era possibile accedervi da tre porte, due delle quali ancora oggi esistenti: Porta Reale e Porta Macchiaia. Entrambe avevano l’accesso all’attuale piazzale del Fosso, così chiamato, perchè, quando Barga era una potente fortificazione intorno alle sue mura esisteva un fossato.
L'antico castello cinto da mura di epoca medievale fu ripetutamente assediato durante le lotte fra Lucca, Pisa, i Visconti di Milano e la Santa Sede; passò alla Repubblica Fiorentina nel 1341 (condivendone le sorti sino all'Unità d'Italia) e fu un centro commerciale importantissimo e, in qualità di testa di ponte della Signoria fiorentina nel cuore della Lucchesia, godeva di privilegi ed esenzioni fiscali. Il centro storico è percorribile a piedi e presenta numerose emergenze artistiche.
La più imponente e conosciuta è il Duomo, che, svettando in tutta la sua maestosità, nella parte più alta del paese, risale ai secoli XI-XII. E' il simbolo dell’architettura romanica nella Valle del Serchio con i suoi elementi architettonici e decorativi di suggestiva bellezza, grazie anche alla mano dello scultore romanico Biduino (Xll secolo, il Miracolo dello "Scifo d'Oro" di San Nicola), con il magnifico pulpito marmoreo, opera dei maestri comacini, (attribuito alla scuola di Guido Bigarelli da Como nel corso del 1200), con una colossale statua lignea romanica di San Cristoforo e con le belle robbiane cinquecentesche: merita assolutamente una visita! A sinistra del Duomo si trova l'Arringo, un vasto prato fra il Duomo e il Palazzo Pretorio. Da ogni lalo del piazzale, si può osservare il magnifico panorama che circonda Barga, costituito dai monti delle Pizzorne, dalle Alpi Apuane e dagli Appennini nonchè il caratteristico Monte Forato per il quale, due volte all'anno, Barga gode del doppio tramonto. Percorrendo le vie del centro storico ben conservato incontriamo il Conservatorio di S.Elisabetta dove si ammira una bella pala robbiana (XVI), Palazzo Balduini (secolo XVI attribuito a B.Ammannati), la Loggia dei Mercanti e Palazzo Pancrazi, oggi sede del Comune, entrambi risalenti al 1500. Da qui si arriva in Piazza Angelio, dove ha sede l’omonimo palazzo. Più avanti troviamo il Teatro dei Differenti, costruito nel 1795, e recentemente ristrutturato: una vera e propria bombiniera! S'incontrano, inoltre, numerosi palazzi settecenteschi, tra i quali palazzo Bertacchi, quello dei Conti Pieracchi e quello Mordini. Un’altra importante emergenza artistica, è la chiesa della SS. Annunziata che è uno degli edifici religiosi più belli del centro storico, e risale alla fine del 1500. La parte nuova del paese di Barga, si snoda intorno alle mura. Nei pressi di queste troviamo la Chiesa di San Francesco, con vicino l’omonimo ospedale, risalente al XVI secolo, che in origine ospitava l’ordine dei frati francescani. Scendendo lungo la via che porta al “cedro”, sulla destra, possiamo soffermarci ad ammirare il ponte dell’acquedotto, in pietra, risalente al 1400, costruito sopra il rio Fontanamaggio.
Nei pressi di Barga, sul Colle di Caprona in frazione Castelnuovo Pascoli, troviamo la villa di campagna della famiglia Cardosi Carrara che fu l'abitazione di Giovanni Pascoli dal 1895 al 1912. L'edificio conserva la struttura, gli arredi, la disposizione degli spazi che aveva al momento della morte del poeta. Nello studio al primo piano sono conservati i sui libri, al piano terreno i sui manoscritti. Annessa alla villa sorge la cappella dove Pascoli è sepolto.
Con i suoi 595 m s.l.m Coreglia Antelminelli è stata, invece, considerata dalla Repubblica di Lucca un punto strategico da difendere nel corso dei secoli. Questo borgo è noto soprattutto per il Museo della figurina di gesso e dell'immigrazione "Guglielmo Lera" che testimonia l'importanza del fenomeno migratorio tra il XVIII e il XX secolo della Media Valle basato sulla produzione e vendita ambulante
Prima di lasciare le sponde del Serchio ricordiamo la famosa Grotta del Vento. Situata al centro del Parco Naturale delle Alpi Apuane è tra le grotte più complete d'Europa. Visitabile grazie alla competenza di esperte guide speleologiche e a comodi sentieri (da un'ora, due e tre ore), l'interno offre molte meraviglie del mondo sotterraneo: dalle stalattiti e stalagmiti vive e brillanti, alle colate policrome, ai drappeggi d'alabastro, ai laghetti incrostati di cristalli, ai corsi d'acqua sotterranei e alle bizzarre forme d'erosione. Di più recente notorietà ma altrettanto unico è il Teatrino di Vetriano, che è entrato nel "Guinnes" dei primati quale teatro storico pubblico del mondo con i suoi esigui 70 mq ! Ricavato da un vecchio fienile nel 1890 è stato salvato dalla scomparsa nel 1997 grazie all'azione del FAI di Lucca.
Altrettanto unico è il Museo del Castagno a Colognora, più esattamente un insieme di luoghi (visitabile anche un metato, usato per l'essiccazione delle castagne, e una carbonaia), ambienti (la falegnameria ed il mulino) e reperti (attrezzi per la raccolta, la molitura, la conservazione) databili dalla metà del Settecento alla metà del Novecento) che contribuisce allo studio e alla valorizzazione delle tradizioni popolari.
Sicuramente il logo della Media Valle (che poi si trasferisce anche alla Garfagnagna vera e propria) è il ponte della Maddalena, pìù noto come "Ponte del Diavolo", nel comune di Borgo a Mozzano, costruito per collegare i due argini del Serchio, all'altezza della confluenza della Lima, e poter raggiungere così le terme del Bagno a Corsenna, poi battezzato Bagni di Lucca. La sua costruzione risale ai tempi della Contessa Matilde di Canossa (1046-1115), che ebbe grossa influenza e potere su questa zona della Toscana, ma il suo aspetto attuale è dovuto alla ricostruzione effettuata da Castruccio Castracani (1281-1328), condottiero e signore della vicina Lucca, nei primi anni del 1300. L'aspetto del ponte è quello medievale classico a 'schiena d'asino', con la differenza, che qui diventa caratteristica unica, che le sue arcate sono asimmetriche e quella centrale è talmente alta e ampia che la sua solidità sembra una sfida alla legge di gravità.
Secondo la leggenda, invece, il ponte fu costruito da S. Giuliano che, non riuscendo a terminare l'arco più alto, chiese aiuto al diavolo, il quale accettò di finire il lavoro in cambio dell'anima del primo passante che l'avesse attraversato.
Lasciamo la Valle del Serchio e seguiamo il corso della Lima: eccoci così a Bagni di Lucca, una località termale già famosa per essere stata la "Terra di principi e poeti". Fin dal XIV° sec., Lucca avrà per le terme di Bagni a Corsena (l'antico toponimo), un occhio di riguardo, facendone la meta turistico-curativa più importante d'Italia. La Repubblica di Lucca, accoglieva gli ospiti stranieri di alto rango, bisognosi di curarsi e ritemprarsi in un' oasi di pace, dove alle cure si alternavano svaghi di ogni genere (attrazioni teatrali e giochi d'azzardo legalizzati fin dal XVI° sec). Con l'avvento del Principato Napoleonico, la corte di Elisa Baciocchi, che durante l'estate si spostava a Bagni di Lucca, portava nella valle una grande quantità di ospiti stranieri, attratti non solo dalle acque termali, ma anche dalla vita mondana che ruotava intorno al Casinò. Il massimo splendore fu raggiunto durante il Ducato Borbonico (prima metà del 1800), quando Bagni di Lucca divenne capitale estiva dello Stato e intorno alla corte fiorì una colonia di stranieri, britannici, russi, francesi, americani etc.: sarà definita dai viaggiatori inglesi valle incantata e di sogno, mentre nel resto d'Italia verrà definita la Svizzera della Toscana. Da Montagne, Shelley, Byron, Heine, Lamartine a Montale, dalla presenza della più esclusiva nobiltà europea. Nonostante i tempi siano cambiati, si avvertono i segni di un antica signorilità ottocentesca nel Casinò (risalente al 1837), nel Circolo dei Forestieri, nel teatro Accademico, Cimitero degli inglesi, negli stabilimenti balneari e nel Ponte delle Catene del Nottolini.
Una volta a Bagni di Lucca pochi chilometri ci separano da un "canyon" naturale stupendo: l’Orrido di Botri. E', infatti, un’aspra ed imponente gola calcarea, con ripide pareti scavate in profondità dalle fredde acque del torrente Rio Pelago; il canyon si inserisce in un paesaggio appenninico caratterizzato da ambienti rupestri ed estese faggete, dominato dalle cime del monte Rondinaio e delle Tre Potenze che sfiorano i 2.000 metri di altezza. Nel periodo estivo, quando la portata delle acque è minore e la temperatura un po’ più mite, è possibile risalirne il tratto finale, da Ponte a Gaio fino alla Piscina da dove inizia il percorso alpinistico. Al suo interno la vegetazione è distribuita secondo una stratificazione verticale, con i livelli più umidi e freddi alla base dove predominano i muschi e le felci, sostituiti mano a mano che si sale verso l’alto dai livelli più temperati, dove si incontrano piante di aquilegia e silene in mezzo ad estese faggete. Le impervie pareti del’orrido arrivano in alcuni punti fino a 200 m. di altezza. La Riserva Naturale protegge flora e fauna una flora estremamente ricca ed interessante.
Gli appassionati del cosidetto "Romanico lucchese" (stilemi della tradizione romana e greca nei quali confluiscono la cultura architettonica pisana, grazie anche a maestranze che operano in comune, quali Diotisalvi architetto del Battistero pisano, e l'apporto lombardo e padano) hanno l'opportunità di ammirare anche nei dintorni di Lucca, a Diecimo, S.Giorgio a Brancoli, a S.Gennaro di Capannori come a S.Cassiano di Controne, S.Pantaleone a Pieve a Elici, S.Maria Assunta di Camaiore il livello architettonico, scultoreo, pittorico raggiunto.