Montepulciano e Val di Chiana
Nel cuore dell’Italia Centrale c’è una valle che è stata la culla della civiltà etrusca e che ha rappresentato il punto più facile di attraversamento della penisola, ma anche un luogo acquitrinoso, pericoloso, malsano e spopolato per lunghi secoli. Oggi è una valle bella e industriosa, famosa per i sui prodotti, ma anche per le sue acque termali, conosciute e sfruttate anche dagli etruschi.
Chiusi è la sua capitale antica, Lucumonia etrusca e municipio romano, menzionata da Dante come simbolo della decadenza della zona, devastata dalla malaria che segui i barbari. Montepulciano è il centro nobiliare, d’arte e cultura ancora oggi. Ma anche terra di grandissimi vini come il Nobile di Montepulciano e il Valdichiana Bianco DOC. Non si può non approfittare della sua facile raggiungibilità viaria, sia che si ami il vino sia che si ami l’acqua, quella dei laghi (di Chiusi e Montepulciano) o soprattutto quelle delle Terme (Chianciano, Sant Albino, San Casciano Bagni).
MONTEPULCIANO
Come tutte le città medievali è posta su di una collina che domina larghi spazi, da qui si possono vedere persino i Monti delle Marche e il vicino Lago Trasimeno. Ma Montepuciano, sicuramente già esistente in epoca romana e abitata da gruppi etruschi è un tipico insediamento medievale che con le sue scelte di fazione scrisse la sua storia, contesa tra Firenze e Siena, scelse Firenze, diventando poi, nel s. XVI il centro dell’aristocrazia della Valle e arricchendosi di tanti stupendi palazzi rinascimentali. Ebbe persino un papa Marcello III, ma di breve durata. Fu nel cinquecento che si arricchì di un capolavoro dell’architettura rinascimentale, la chiesa santuario di San Biagio, posta fuori le mura, assolve tutte le nuove regole costruttive e la sua perfetta armonia geometrica con i richiami alle regole vitruviane ci conduce in un attimo all’epoca del suo architetto Antonio da San Gallo il Vecchio, contemporaneo di Michelangelo e con lui in competizione per la costruzione della nuova basilica di San Pietro.
All’interno delle mura, partendo dalla Porta al Prato, si risale l’irta strada che conduce fino alla Piazza Grande, come fanno gli spingitori del Bravio, corsa delle botti di vino (piene di kg. 80 di chodi) che si svolge a fine agosto. Così si possono riconoscere i grandi palazzi delle nobili famiglie e le chiese, come la bella S. Agostino, la cui facciata tardo gotica è attribuita la fiorentino Michelozzo, e la casa dove nacque Agnolo Poliziano, uomo chiave della fioritura rinascimentale e della corte di Lorenzo il Magnifico a Firenze. Nella Piazza grande, poi, più che il Duomo, dalla fronte spoglia, sono i Palazzi a dominare, il tardo gotico Municipio, il rinascimentale Nobili-Tarugi in travertino, il pre-barocco Cantucci. Tutto questo senza dimenticare che nelle viscere di Montepulciano ci sono cantine all’antica, misteriose e inebriate dell’odor del mosto, che nessuno visitatore riesce a sfuggire.
CHIUSI
Dante la vide morente, in quello scorcio del duecento, ma sapeva della sua prosperità antica, quando era dominata da Porsenna, leggendario Re Etrusco. E ancora oggi, scendendo nelle viscere della città attraversate da canali scavati dagli etruschi per captare l’acqua e portarla a tutti i cittadini di Chiusi, si può immaginare questa epoca lontana, resa presente dalle facce dei chiusini e dallo stupendo Museo Archeologico, tra i più belli, ricchi e soprattutto ben fatti d’Italia. Si possono poi visitare le tombe etrusche, tra cui quella della scimmia e immersa tra le colline sotto il Monte Cetona, l’ultimo ritrovamento la Tomba della biga infernale, con dipinti paretari perfettamente conservati.
Ma si può anche visitare il Duomo paleocristiano, solo in parte rifatto nell’800, e le Catacombe, essendo Chiusi la terza città del mondo a offrire questi suggestivi luoghi di sepolture sotterranee. A Chiusi ci si perde nel gorgo del tempo come ci si potrebbe perdere nei suoi labirinti sotterranei da poco resi accessibili a tutti e che ospitano la più grande collezione epigrafica d’Italia.
ETRUSCHI
La Val di Chiana è una delle zone d’Etruria a più alta concentrazione di testimonianze di questo Popolo affascinante, che ci svela tanto ma che rimane nella fantasia dei più, misterioso.
Iniziando da Chiusi che per secoli a tuttora oggi nasconde la misteriosa Tomba monumentale di Porsenna, ma ci svela i tesori del suo museo: sepolture a zio e cinerari detti “canopi” usati solo qui, ceramiche in “bucchero” e stupendi manufatti attici, affreschi delle tombe e statue e rilievi in”pietra fetida” una pietra che odora di zolfo.
Poi le necropoli, sperse in tutto il territorio, da Cortona, con la meravigliosa necropoli del Sodo e i suoi giganteschi tumoli, alla Tomba della Biga infernale, vicino Sarteano, del s. IV a.c. Il Museo di Cianciano Terme ci parla del rapporto che gli Etruschi avevano con le acque termali, che poi insegnarono ai Romani, e qui si vedono i resti dei tempi che costruirono per le divinità legate all’acqua curativa. Ma ci si può spingere fino alla preistoria con i siti del Monte Ceona,le grott dei cavernicoli e i resti di villaggio di 3000 anni fa trovati alla Rocca di Radicofani. Tutto quello che serve per affascinare chi cerca le origini della storia.