San Gimignano Val d'Elsa
Da sempre valle fertile e verdeggiante, al cui centro corre l’Elsa che da sud a nord attraversa la Toscana centrale, sfociando nel fiume Arno.
Etruschi e Romani, Barbari e pellegrini, Crociati e Imperatori l’hanno attraversata lasciando tracce che si sono fuse con una natura fortemente marcata dal lavoro degli uomini, dall’industriosa indole degli abitanti.
San Gimignano domina dalla sua collina un arcipelago di borghi e castelli, di poderi e vigneti. Le sue torri, nate come sfida tra gli ambiziosi cittadini della piccola Repubblica, caratterizzano da 800 anni tutta la regione.
Ma anche Colle, con il suo castello lungo e stretto, Casole, fortilizio senese e Poggibonsi, città soffocata sul nascere dall’imperialismo fiorentino, continuano a testimoniare la conflittuale storia di questi luoghi.
A cavallo tra i territori di Siena, Volterra e Firenze, mentre Colle sceglieva ben presto di stare con Firenze, Poggibonsi si faceva città sfidando la vicina potenza e allenadosi con Siena, venendo così rasa al suolo dai concittadini di Dante nel 1270, qui gli archeologi hanno riportato alla luce l’antica Poggio Bonizio, con le sue mura rifatte all’epoca del Magnifico Lorenzo dei Medici. E’ da questa Fortezza, chiamata Poggio Imperiale che si dominano i traffici dell’intera Valle.
Casole d’Elsa, rimasta fedele a Siena, incantata nel suo mondo rurale è l’ideale punto di congiungimento tra la Valdelsa di oggi e quella del passato, un mondo rurale dove rimando bellissime tracce dell’epoca etrusca, gotica e rinascimentale in un piccolo e fornito museo.
COLLE VAL D’ELSA
Antica Piticciano, il nome che indicava il castello posto a guardia dell’Elsa, che si incassa profondamente nella valle stretta dalle verdi colline, è ancora oggi una meravigliosa testimonianza della città fortificata medievale. Ancora circondato da mura, il castello è accessibile solo da un ponte in pietra sospeso nel punto dove anticamente si trovava un ponte levatoio. Al suo interno strade strette, il duomo, torri antiche tra cui quella dove nacque, forse nel 1240, il grande scultore e architetto Arnolfo di Cambio.
Il quartiere di Santa Caterina, anch’esso lungo e stretto, è punteggiato di bei palazzi del ‘500 e si chiude con la stupenda Porta Nova, costruita dal grande architetto Giuliano da Maiano. La parte bassa, raccolta intorno alla grande chiesa Agostiniana è anche il luogo dove si trova il Museo del Cristallo, il materiale che fa di Colle la capitale italiana degli oggetti fatti con la quintessanza della trasparenza (90% del cristallo al piombo nazionale).
SAN GIMIGNANO
Da qualunque lato arrivi i visitatori, come già succedeva agli antichi pellegrini della via Francigena, si trovano di fronte ad una vista che non può non impressionare: 15 torri stagliate sullo sfondo del cielo o sul verde della collina, immobili da secoli, come testimoni del passaggio inesorabile del tempo che tutto muta eccetto loro stesse.
In realtà anche lo skyline di San Gimignano è mutato durante i secoli, l’antico villaggio di “Selva”, non aveva ancora torri quando alla fine del s. X viene chiamato come il Santo Vescovo di Modena, ma da quel momento l’attività costruttiva diverrà sempre più incalzante, cercando nell’altezza lo sfogo a una progressiva conquista di prosperità e importanza strategica del Comune indipendente di San Gimignano.
Le vari famiglie si sfidavano nell’arte del costruire, partendo da una base quadrata e spingendo verso il cielo le impalcature che hanno lasciato i loro buchi (detti buche pontate) sugli edifici che ancora oggi milioni di persone ammirano. Da Porta San Giovanni i pellegrini risalivano verso le piazze della città, della Cisterna, della Cattedrale e delle Erbe, tre spazi circondati da monumenti fantastici, come la stupenda Collegiata, scrigno di cicli pittorici affrescati come poche altre chiese possono vantare, il Palazzo Comunale, anch’esso centro d’arte, con la pinacoteca dove capolavori di Filippino Lippi e Pinturicchio ricordano il primo rinascimento e gli affreschi dedicati all’educazione sentimentale di Memmo di Filippuccio, il primo tra i pittori del mondo cristiano a parlare di argomenti legati ai sessi e al confronto tra uomini e donne.
Ma anche il Palzzo del Podestà, oggi Teatro dei Leggieri, le Torri “gemelle” dei Salvucci, quelle degli Ardinghelli e la Misteriosa Torre del Diavolo. La più alta delle Torri è anche l’unica che si possa scalare, si chiama Grossa e misura m. 54. Fino dalla fine del ‘200 non si potevano per legge, costruire torri più alte della Rognosa, alta m. 52. Scendendo per la via San Matteo, troviamo altre torri e chiese romaniche, fino ad arrivare a quella di S.Agostino, ricca anch’essa di testimonianze d’arte rinascimentale, come gli affreschi di Benozzo Bozzoli e la pala di Piero Pollaiolo. Gli artisti sono stati spesso di casa a San Gimignano e anche oggi l’arte è viva, qui, dove si trova la prima e forse ancora unica galleria occidentale di arte contemporanea ad aver aperto una galleria a Pechino.
Foto benozzo sangi
San Gimignano fu grande centro commerciale e artigianale del Medio Evo ed esportò i suoi prodotti nel mondo: lo zafferano e la Vernaccia, vino bianco autoctono che nel 1966 fu il primo vino DOC d’Italia.